L’imputato

“Tranne i casi disperati, nessun patriota si sognerebbe mai di dire:«Mia madre è sempre mia madre, ubriaca o sobria». Se la madre di un uomo rispettabile si desse al bere, senz’altro egli condividerebbe i suoi guai fino all’ultimo; ma parlare come se accettasse con gaia indifferenza il fatto che la madre alzi o meno il gomito tradisce la nostra ignoranza del grande mistero.
Per sconfiggere o distruggere uno sciovinismo sordo e vociante, ciò di cui abbiamo davvero bisogno è la rinascita dell’amore per la terra nativa. Quando questo avverrà, tutte le grida stridule cesseranno di colpo. Il primo segno dell’amore è infatti la serietà: l’amore non accetta bollettini falsi o la fatua vittoria delle parole. Il suo apprezzamento maggiore andrà sempre al consigliere più franco.”

 

L'imputatoA fronte dell’ennesima crisi, politica ma non solo, poniamo alla vostra attenzione una raccolta di saggi appassionati di G.K. Chesterton “in difesa di ciò che di bello offre il brutto del mondo”. Scorrendo l’indice delle arringhe troviamo, fra le altre cose, la difesa degli scheletri, delle pastorelle di ceramica, delle informazioni utili, della farsa, dell’umiltà, dei racconti polizieschi ed infine del patriottismo. L’intento dell’autore è quello di difendere ciò che agli occhi della mentalità dominante può sembrare indifendibile.

Pagine scritte agli inizi del ventesimo secolo, ma che non hanno perso nulla in termini di freschezza, di forza umoristica basata sul paradosso, di saggezza.

“G.K.C. non si limita a far sorridere il lettore, ma svela che il mondo lasciato a se stesso peggiora sempre di più. La conseguenza della scristianizzazione non è stato il pur gravissimo smarrimento etico, ma lo smarrimento della ragione. Il mondo che rifiuta Dio, che gli volta le spalle, che vuol fare a meno di Lui, impazzisce, e mette sotto accusa, e condanna, cose belle o buone” (dalla prefazione di P. Gulisano).

L’IMPUTATO  di G.K.Chesterton (Ediz. Lindau)

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