Per le ragazze: nove virtù che deve avere un futuro pretendente

sposidal sito Aleteia 

Si parla molto di una donna che si incastri nel “modello” della donna virtuosa dei Proverbi, è vero. Dobbiamo imitare la Madonna, che è stata davvero l’esempio di donna virtuosa, per poter assumere in noi quello che è stato sognato da Dio e capire così la nostra vera vocazione.

Ma cosa aspettarsi dagli uomini? Quali virtù e qualità possiamo aspettarci da un ragazzo che possa essere anche ciò che Dio ha sognato per lui? Come possiamo trovare un uomo che sia secondo il cuore di Dio?

Gesù Cristo è l’uomo perfetto, ma è stato il suo padre adottivo, Giuseppe, ad avviarlo agli offici e alle dinamiche di questo mondo. Cristo è nato senz’altro con tutto il potenziale, ma Dio Padre ha fatto sì che Giuseppe fosse il prescelto per insegnare al Bambino Gesù cosa significa essere uomo. La mascolinità viene appresa, passando di generazione in generazione, e in questo il bambino o il giovane deve sforzarsi, lottare per essere virtuoso. Per questo, San Giuseppe è il modello e la fonte ispiratrice delle nove virtù dell’uomo che rende felice il cuore di Dio.

1. Casto
San Giuseppe è conosciuto nella tradizione della Chiesa come modello di castità. Questa virtù dà all’uomo il dominio di sé, e quindi libertà interiore. L’uomo di Dio deve esercitarsi nella purezza per imparare a non essere trascinato dai suoi impulsi e riuscire così a fare scelte grandi.

2. Onesto
Dal modo in cui gli altri si riferivano a Gesù, “il figlio del carpentiere” (cfr. Mt 13, 55), capiamo che la professione di suo padre era il riferimento nella città in cui abitavano. Possiamo anche supporre che fosse facile trovarli a Nazareth, trovare la loro casa e la loro bottega, perché non dovevano nascondersi da nessuno. Giuseppe aveva un buon nome, onorava le scadenze e la parola data. L’uomo secondo il cuore di Dio è onesto. Se promette, mantiene. Se sbaglia, assume l’errore. Il suo nome e la sua reputazione sono come la firma della sua persona come un tutt’uno, la sua parola è sempre di onestà.

3. Lavoratore
La stessa citazione – “il figlio del carpentiere” – può designare una persona che è nota per il suo mestiere; si tratta, quindi, di un ottimo professionista. Giuseppe era un lavoratore di talento. La mascolinità ha un’inclinazione naturale a trovare nel lavoro anche un senso esistenziale, l’impressione che la propria professione sia un’estensione di sé. Spesso nelle opere d’arte – sculture e pitture – vediamo una donna che posa (ferma ed esponendo la propria bellezza) e gli uomini quasi sempre in movimento, che fanno qualcosa. Non immaginiamo un uomo senza lavoro!

4. Lottatore
Guardate lo sforzo di San Giuseppe nei primi anni di vita del Bambino Gesù per preservare la vita del Figlio di Dio e di Sua Madre Maria. Giuseppe ha rinunciato a tutto ciò che già aveva per preservare i suoi. L’uomo di Dio è un lottatore. Il Signore invita i Suoi profeti, nella Sacra Scrittura, e li pone costantemente in lotta contro un nemico pubblico, contro forze spirituali; Egli insegna loro a combattere per la loro famiglia, per il loro popolo e per la causa del Regno di Dio.

5. Fedele
Il fatto che Maria, mentre era promessa sposa di Giuseppe, sia rimasta incinta ha rappresentato per lui una grande prova. Papa Francesco ha parlato a questo proposito di “una prova simile a quella del sacrificio di Abramo”. In entrambi i casi, Dio “ha trovato la fede che cercava e apre una via diversa, una via di amore e di felicità” (22/12/2013). Un uomo deve essere fedele, in primo luogo a Dio, poi a sua moglie e alla sua famiglia. Le tentazioni passano, la fedeltà rende l’uomo forte di spirito. È fedele fino alla fine!

6. Cavaliere
È difficile non immaginare Giuseppe come un cavaliere, ma alcuni fatti ce lo possono far supporre in modo un po’ più concreto. Ad esempio, quando Gesù a dodici anni si perde nel tempio, è Maria che interroga Gesù, in una società in cui donne e bambini contavano poco. Perché non lo ha fatto Giuseppe? Forse perché la Madre partecipava in modo più intenso al ministero di Cristo, e Giuseppe l’ha capito. L’uomo di Dio è cavaliere, perché associa la sua forza alla sensibilità. È sempre attento e gentile, anche nelle crisi, e non solo nel momento in cui vuole conquistare una donna.

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